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L'ECHIDNA ISTRICE

Aggiornamento: 20 mag 2021

Nome comune: echidna

Nome scientifico: Tachyglossus aculeatus

Phylum: chordata

Classe: mammalia

Ordine: monotremata

Famiglia: Tachyglossidae

Genere: Tachyglossus

Specie: T. aculeatus



CARATTERISTICHE

L’echidna istrice, noto anche col nome di formichiere spinoso, insieme all’ornitorinco è uno dei due monotremi sopravvissuti. E' un particolare animale diffuso in tutta l’Australia e in parte della Nuova Guinea e Tasmania che presenta dorso e fianchi coperti da una fitta schiera di aculei con funzione protettiva. Arriva fino a 50 centimetri di lunghezza e può vivere fino ai 50 anni; caratteristico di questo esemplare è il muso: nero, lungo e privo di denti e grazie alla saliva vischiosa, che ricopre tutta la lingua, riesce facilmente ad intrappolare termiti, formiche e piccoli invertebrati (costituenti la sua dieta alimentare). Le zampe possiedono cinque dita ciascuna, tutte munite di artigli robusti e piatti, particolarmente adatti allo scavo. L’echidna istrice in genere non scava tane ad eccezione di quella dove depone il proprio cucciolo per lo svezzamento, ma trova rifugio tra le radici, sotto le rocce e tra le cavità degli alberi. L’animale ha anche la particolarità di poter ibernarsi nel caso si presenti il freddo. A differenza di molti altri mammiferi australiani è visibile anche durante il giorno e il suo comportamento sembra influenzato dalla temperatura. Nelle aree più calde del continente, infatti, tende ad essere un animale notturno. La femmina è più piccola del maschio che ha uno sperone sulla caviglia della zampa posteriore ma non contiene alcun veleno, il suo unico scopo è quello di distinguere i due sessi. Gli organi sessuali sono contenuti in una cloaca, un’apertura unica che comprende anche il dotto urinario. Nel periodo della riproduzione, dopo la fecondazione, la femmina sviluppa una tasca cutanea ventrale, in cui vi depone un singolo uovo. Quest’ultimo si schiude in appena 7-10 giorni, ma il piccolo resta all’interno della tasca cutanea per ulteriori 6-8 settimane, finché gli aculei non si induriscono. A questo punto la femmina scava una piccola tana e vi colloca il cucciolo, che torna a nutrire in media ogni 5 giorni; lo svezzamento completo avviene dopo circa 7 mesi. La femmina dell’echidna non è dotata di vere e proprie mammelle, ma di vari piccoli orifizi cutanei da cui il piccolo può succhiare il latte.


ESTINZIONE

L’uomo è l’unico predatore naturale di questi mammiferi, cacciandoli e restringendo i loro habitat, può sopravvivere “senza preoccupazioni” solo in Nuova Guinea. Ma ultimamente diventano sempre più spesso vittime degli attacchi di cani e gatti.


CURIOSITA'

Il cucciolo di echidna istrice, similmente ai rettili e agli uccelli, alla nascita il piccolo possiede un unico “dente corneo”, utilizzato per rompere il guscio dell’uovo, che successivamente scompare.

Ha una notevole capacità difensiva quando si sente minacciato: si raggomitola diventando una palla mettendo in esposizione le spine. Se viene disturbato, la reazione istintiva dell’echidna è di scavare verso il basso. Una volta che si è mezzo sepolto, è quasi impossibile spostarlo o sollevarlo perché le sue zampe dotate di artigli si agganciano alle radici o alle rocce.


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