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CARATTERISTICHE DEI TACHIGLOSSIDI

Aggiornamento: 8 feb 2021


I Tachiglossidi, comunemente chiamati echidne o “formichieri spinosi”, sono una famiglia di mammiferi ovipari inclusi, assieme agli Ornitorinchidi, nell’ordine dei Monotremi. La famiglia è composta da tre generi, di cui uno conosciuto soltanto allo stato fossile, e da quattro specie viventi; vivono essenzialmente in Nuova Guinea, in Australia e Tasmania. Hanno un corpo ricoperto da uno strato peloso e di aculei sul dorso che lo fanno assomigliare a un riccio, ma non è imparentato con esso. Inoltre possiedono una testa molto piccola, un lungo muso, stretto e appuntito e una bocca è priva di denti ma dotata di una lingua molto lunga utile per la caccia di piccoli animali. Le zampe sono molto corte ma portano potenti artigli. Gli "Zaglossus" si nutrono principalmente di formiche e termiti, mentre l’altra specie, i "Tachyglossus", che si differenziano per avere il muso più corto, preferiscono vermi e larve di insetti. Altre differenze sono il colore del pelo, la presenza di artigli e il numero, ma soprattutto per la forma del cranio e per le dimensioni, 40 - 50 cm circa per i Tachiglossidi e 55 - 78 cm circa per gli Zaglossi, per un peso da adulto attorno ai 10-15 kg circa. La riproduzione ha elementi molto particolari: i Tachiglossidi presentano una cloaca, cioè un'apertura che funge sia da intestino sia come dotto riproduttivo e urinale (questo è un carattere che hanno in comune con i rettili e gli uccelli) dove si trova l'organo riproduttivo maschile. Quest'ultimo ha 4 teste, ma durante l'accoppiamento solo 2 di queste sono introdotte nel tratto riproduttivo femminile. Dopo 22 giorni dall’accoppiamento, la femmina produce un singolo uovo che viene messo direttamente nel suo marsupio. Per quanto riguarda l'allattamento, in seguito a 10 giorni dalla deposizione delle uova, nasce il piccolo, che resta nel marsupio per altri 45-55 giorni. In questo lasso di tempo il cucciolo viene allattato dalla madre, che però non ha né ha capezzoli né delle vere mammelle, ma solo delle “aree” in cui persistono le ghiandole mammarie; dopo questo primo periodo cominciano a spuntare i primi aculei. Da questo momento la madre scava una tana dove depone il cucciolo che verrà nutrito circa ogni 5 giorni, fino allo svezzamento (quando il piccolo smette di bere il latte della madre) che avviene attorno ai sette mesi di età.

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