Ai mammiferi marini carnivori appartengono i pinnipedi (foche, trichechi, otarie ed elefanti marini), l'orso polare (della famiglia degli Ursidi) e la lontra marina (della famiglia dei Mustelidi).
Sono tutti esclusivamente carnivori, dotati di canini molto robusti. Nel corso dell’evoluzione si sono adattati a muoversi sia sulla terraferma che in acqua.
Sono, infatti, degli abili nuotatori e, grazie allo strato di grasso sottocutaneo, sono in grado di avventurarsi nelle profondità dei mari.
All'ordine dei pinnipedi appartengono i Focidi (foche e elefanti marini), gli Otaridi (otarie o leoni marini) e gli Odobenidi (trichechi). Le otarie e le foche, pur essendo di famiglie diverse, sono apparentemente molto simili. Una differenza tra i due animali è che le otarie sono dotate di padiglione auricolare, dal greco ὠτάριον "piccolo orecchio", le foche no, anche se sono provviste, ai lati della testa, di due piccoli fori, che consentono loro un ottimo udito. Si distinguono inoltre per come nuotano e per come si spostano sulla terraferma. Le otarie si muovono con maggiore agilità, usano i soli arti anteriori per nuotare e non fanno che alternare ritmicamente zampe anteriori e posteriori per avanzare sulla terraferma. Le foche, invece, usano gli arti posteriori per nuotare e sulla terraferma si spostano goffamente sul ventre trascinandosi con gli arti anteriori. Anche la postura dei due animali è differente, le foche non riescono a rivolgere in avanti le pinne posteriori, le otarie sì e infatti sono in grado di assumere una posizione semi-eretta.
L'elefante marino (Mirounga) presenta notevoli differenze tra il maschio e la femmina, tanto da sembrare appartenere a due specie diverse. Un maschio adulto pesa circa sei volte una femmina. Inoltre, i maschi hanno un naso lungo, largo e flaccido a forma di corta proboscide, caratteristica unica che, con la stazza, dà il nome alla specie.
Passando agli Odobenidi (del greco ὀδούς, ὀδόντος «dente, zanna» e βαίνω «andare» “Colui che cammina con i denti”), invece, il tricheco (Odobenus rosmarus) (dal greco θρίξ, τριχός «pelo» e ἔχω «avere» in riferimento alle vibrisse che ha sul labbro superiore) vive principalmente nel circolo polare artico, possiede una pelle rugosa color rosa-marroncino coperta da un sottile strato di peli e le sue caratteristiche distintive sono le lunghe zanne bianche e i baffi. Le zanne si trovano sia nei maschi che nelle femmine, possono estendersi per oltre un metro e mezzo e costituiscono i loro denti canini, che crescono per tutta la vita e che utilizzano per: trascinarsi fuori dalle acque gelide, bucare le banchise di ghiaccio per poter respirare dal basso, agganciarsi al ghiaccio in modo da riposare mentre galleggiano senza scivolare nell'acqua e i maschi per combattere tra loro durante la stagione degli amori, per proteggere le femmine e per marchiare il territorio.
I trichechi sono in grado di rallentare i battiti del cuore per resistere alle temperature polari delle acque circostanti.
I trichechi si radunano spesso insieme su grandi banchise di ghiaccio formando grandi gruppi divisi per sesso, nei quali è alto il rischio di rimanere schiacciati sia volontariamente che accidentalmente. Questi gruppi possono raggiungere migliaia di individui durante la stagione degli amori; proprio in questo periodo le relazioni diventano meno amichevoli. I maschi più prominenti nuotano intorno a gruppi di femmine, emettendo forti suoni e sbuffi dal grande sacco d’aria situato sotto la gola e diventando aggressivi. La gestazione dura per circa 15 mesi, i cuccioli possono pesare fino a 75 kg e sono in grado di nuotare già dai primi istanti della propria vita. Le madri allattano i loro piccoli per oltre un anno e i cuccioli di tricheco rimangono con la loro madre per un massimo di 5 anni. Nonostante il loro peso, i trichechi possono muoversi in modo sorprendentemente rapido sulla terraferma, raggiungendo la velocità di un essere umano in corsa.
I trichechi in genere vivono tra i 20 e i 30 anni in natura, ma possono raggiungere anche i 40 anni.
SITI E LINK
Simpatico video per un primo approccio al mondo dei pinnipedi:
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