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ESTINZIONE DELL'ORSO POLARE

Aggiornamento: 6 apr 2021

Si sta verificando un preoccupate declino che affligge 7 popolazioni su 19 e che porterà gli orsi polari, oggi stimati tra i 22.000 e i 31.000 esemplari, a diminuire ulteriormente del 30% entro i prossimi 35 anni.

In cima alla catena alimentare tra gli animali del Polo Nord, gli orsi polari svolgono un ruolo essenziale per l'ecosistema del circolo polare artico e proprio per questo sono considerati una specie prioritaria.

1. I cambiamenti climatici causano:

  • una riduzione delle superfici ghiacciate, a causa della fusione, che costringe gli orsi a vivere in un territorio sempre più ridotto e meno idoneo alle loro esigenze;

  • l'allontanamento tra i lastroni di ghiaccio, rendendo gli spostamenti ancora più pericolosi;

  • una maggiore difficoltà a cacciare, poiché, rinvenendo nel ghiaccio le loro prede, con lo scioglimento dei ghiacciai, gli orsi sono contratti a cacciare a terra dove la fauna è di dimensioni ridotte, non in grado di soddisfare il loro fabbisogno, obbligandoli anche a lunghi mesi di digiuno e scarso accumulo di grasso, necessario per la sopravvivenza;

  • seppur indirettamente, conflitti con l'uomo, infatti la ricerca del cibo li spinge, soprattutto in estate, verso i villaggi abitati, esponendoli a grandi rischi;

  • un'alta mortalità dei cuccioli, poiché gli orsi denutriti e meno sani hanno un tasso di riproduzione più basso e nelle femmine si riduce la capacità di dare loro il giusto nutrimento.

2. L'inquinamento porta ad innumerevoli disfunzioni fisiologiche, dal momento che le sostanze tossiche, come i pesticidi, accumulate nel corpo degli orsi attraverso la catena alimentare, riducono pericolosamente la concentrazione di vitamine, ormoni e anticorpi. Ciò causa problemi a molte funzioni fisiologiche come la crescita, la riproduzione e il sistema immunitario; oltre all'avvelenamento del latte materno, che trasmette ai cuccioli le sostanze tossiche in esso contenute, riducendone la possibilità di sopravvivenza in un ambiente già tanto pericoloso.

L'attività petrolifera porta con sé gravi conseguenze, come:

  • le fuoriuscite di petrolio, molto frequenti nell’attività di estrazione e trasporto del petrolio, soprattutto in questo ambiente così estremo e difficile;

  • il pericolo di contatto della pelliccia dell'orso polare con il petrolio, che ne riduce l’isolamento termico, costringendolo a consumare più energia per tenersi caldo; ciò lo porta però ad avere bisogno di più cibo, che purtroppo non è sempre sufficiente, esponendolo quindi a fame e denutrizione;

  • l'avvelenamento, causato dall'ingerimento di petrolio, anche in piccola quantità, da parte dell'orso, sia leccandosi il pelo sia cibandosi di animali contaminati; il petrolio in circolo produce gravi danni ai reni e al fegato e la sua forte tossicità ha effetti a lungo termine;

  • il disturbo, da non sottovalutare, che, provocato dall’esplorazione petrolifera attraverso onde sismiche, dinamite, costruzione di strutture e distruzione dell’habitat originario, danneggia gravemente le popolazioni di orsi.

3. Inoltre anche le industrie di estrazione del gas, che negli ultimi anni si stanno rivolgendo verso l’Artico, rappresentano una crescente minaccia per gli orsi polari, mettendoli a serio rischio di intossicazione.

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