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I CHIROTTERI E IL VOLO

Aggiornamento: 5 apr 2021


I Chirotteri (meglio noti come pipistrelli) sono mammiferi speciali dotati di un unicum nel mondo di questa classe, ossia la capacità di volare attivamente proprio come fanno gli uccelli. In Europa del Nord e in Russia si possono trovare anche gli scoiattoli volanti (Pteromys volans), mammiferi anche loro, roditori della famiglia Sciuridae, che possono volare da un albero all’altro anche per distanze notevoli fino a 20 metri; ma il loro non è un “vero” volo, infatti usano una membrana di pelle estensibile per librarsi in aria.

I pipistrelli riescono a volare grazie a una speciale modificazione della struttura dell'arto superiore, trasformato in ala a seguito dell'evoluzione; le varie ossa della primitiva “mano” si sono allungate e unite tramite una sottile doppia membrana vascolarizzata, elastica ed impermeabile all'aria, chiamata “patagio”, proprio per questo motivo “chirottero” vuol dire “mano alata” (dal greco χείρ "mano" e πτερόν "ala").

I pipistrelli sono serbatoio di tanti virus, con i quali convivono da milioni di anni. I virus, come tutti i parassiti, non hanno interesse a ucciderlo, perché con lui morirebbero anche loro. Nel corso di una storia comune lunghissima i virus e i pipistrelli si sono adattati a convivere serenamente. Il fatto di volare ha una serie di conseguenze a livello fisiologico. Secondo un processo metabolico l'attività fisica intensa produce molecole di scarto che accorciano la vita delle cellule, tra queste vi sono i radicali liberi. A tal proposito è importante ricordare che il numero di volte in cui le cellule di un mammifero possono moltiplicarsi è limitato dalla struttura del suo DNA. All’estremità dei cromosomi (che contengono il DNA all’interno di ciascuna cellula) ci sono i telomeri, una sorta di cuscinetti ammortizzatori; più questi sono lunghi, più lentamente quella cellula invecchia. I radicali liberi assieme alle altre molecole di scarto vanno proprio ad accorciare i telomeri, portando l'intero organismo a morire prima. I pipistrelli però hanno evoluto un particolare adattamento al volo. Il volo è un’attività energicamente molto dispendiosa, soprattutto quello dei chirotteri. Infatti, come già detto in precedenza, l’intera ala del pipistrello è fisiologicamente attiva, cioè attraversata interamente da vasi sanguigni; l’ala dell’uccello, invece, a parte il sostegno dell’arto, non lo è.

Perciò il volo dei pipistrelli produce un'elevatissima quantità di radicali liberi e ha bisogno di tanti cicli cellulari. Per bilanciare questo fatto, i chirotteri hanno trovato un antidoto naturale: l'interferone, una molecola prodotta spontaneamente dall'organismo. Alcune specie di pipistrelli hanno l'interferone costantemente in circolo e quindi l'organismo sempre in allerta; in altre specie, invece, è pronto all'uso all'interno delle cellule e può rapidamente entrare in circolo. L'interferone è capace di bloccare l'infiammazione causata dalla presenza dei radicali liberi e delle altre sostanze di scarto prodotte dallo sforzo del volo, ma ha anche un'altra proprietà: bloccare la replicazione dei virus. Grazie quindi all'interferone, i pipistrelli neutralizzano efficacemente i radicali liberi, ripristinano i telomeri e tengono sotto controllo le infezioni virali, fungendo così da serbatoi per i virus, ma senza ammalarsi. Questo permette loro di invecchiare molto lentamente. Ci sono tante specie che vivono oltre i trent’anni.

Durante la loro evoluzione, i pipistrelli hanno sviluppato una grande abilità nel volo, tale da portare l’animale a dover perdere peso in alcune zone “superflue”, come ad esempio le zampe, in particolare quelle posteriori. Quest'ultime sono rimaste lunghe per sostenere la membrana caudale e per aiutare nel dirigere correttamente il volo. Però sono diventate così deboli e le ossa così sottili da non riuscire a reggere il corpo del pipistrello a terra e quindi a camminare. Per questo motivo riposano a testa in giù, liberando le zampe dal peso del corpo. Non vi è sforzo da parte del pipistrello nel mantenere questa postura, poiché il peso del corpo è sostenuto dai tendini collegati agli artigli che si chiudono automaticamente. La presa di questi ultimi è così forte da riuscire a reggere il peso dell’animale anche mentre dorme. Inoltre, questa postura risulta ideale per spiccare il volo.

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