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CARATTERISTICHE DEI CHIROTTERI

Aggiornamento: 19 mag 2021


I Chirotteri sono caratterizzati da un'elevata biodiversità: in tutto il mondo se ne conoscono circa 1400 specie, delle quali almeno 35 presenti in Italia. Le moderne tecniche di analisi del DNA hanno consentito di scoprire specie altrimenti non distinguibili, perché assai simili ad altre (in questi casi gli zoologi parlano di specie “criptiche”). È il caso, ad esempio, del piccolo pipistrello pigmeo (Pipistrellus pygmaeus), solo negli ultimi anni distinto dal comune pipistrello nano (P. pipistrellus). Le due specie, quasi uguali nella morfologia, differiscono sensibilmente negli ultrasuoni emessi per orientarsi e identificare le prede: il pipistrello pigmeo emette segnali a frequenza più acuti.

I pipistrelli non sono ciechi e non hanno paura della luce (esistono diverse specie che sono completamente diurne), al contrario ci vedono piuttosto bene e alcuni di loro sfruttano proprio la vista per rintracciare il cibo fra gli alberi.

Questi mammiferi hanno una dieta assai variegata a seconda della specie. La maggior parte si nutre di insetti, ma ne esistono altre che mangiano polline, nettare, frutti, roditori, altri pipistrelli, pesci, rane e, infine, si conoscono tre specie di pipistrelli, limitate al Centro e al Sud America, che sono ematofaghe. Sono queste ultime ad aver fatto nascere il mito negativo secondo cui i pipistrelli succhierebbero sangue, ma come si è detto sono solo tre su circa 1400 e inoltre i denti affilati non vengono nemmeno utilizzati per succhiare il sangue, ma più che altro per incidere la pelle degli animali per poi leccarlo dalle ferite!

Non va dimenticato anche che i pipistrelli italiani predano insetti, offrendoci un'insostituibile opera “insetticida”; infatti eliminano tanti insetti nocivi all'uomo e alle colture e le loro feci costituiscono un eccellente fertilizzante.

I Chirotteri nella stagione invernale, quando il cibo scarseggia, si rifugiano in siti bui, freschi e tranquilli, dove trascorrono in letargo periodi più o meno lunghi, durante i quali rallentano tutte le attività corporee, inclusi la frequenza respiratoria e il battito cardiaco, consumando poca energia e sopravvivendo grazie alle riserve di grasso corporeo accumulate nella bella stagione. Non bisogna destare i pipistrelli mentre sono in letargo; ciò significherebbe far consumare loro preziose riserve energetiche ed esporli a rischio di morte. Il letargo può essere interrotto, in condizioni ambientali favorevoli, per una caccia notturna.

Gli accoppiamenti avvengono in autunno e anche durante il letargo; nella gran parte delle specie, gli spermatozoi vengono trattenuti quiescenti nelle vie genitali delle femmine, che ovulano solo in primavera per consentire la fecondazione. Tra giugno e luglio le femmine si radunano in rifugi riproduttivi (nursery) dove danno alla luce i piccoli (in genere uno solo). Nel periodo che segue, la femmina alleva il suo piccolo e, come tutti i mammiferi, lo allatta; le mammelle dei pipistrelli non si vedono perché sono ascellari, per questo motivo il piccolo viene tenuto sotto l’ala durante l’allattamento. Dopo poche settimane, i nuovi nati sono perfettamente abili al volo e seguono inizialmente la madre a caccia, per poi diventare presto del tutto autonomi.

I pipistrelli, molto sensibili ai cambiamenti ambientali, sono “eccellenti indicatori ambientali”, offrendo così agli studiosi l'opportunità di monitorare lo stato degli habitat, valutandone i livelli di attività e di diversità della chirotterofauna.


SITI E LINK

I pipistrelli - Superquark 29/07/2020: https://youtu.be/ualTQAvCAYs

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